domenica 16 gennaio 2011

IN VISTA DELLA "SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI"

 Nella foto: Assisi 27 ottobre 1986, Giovanni Paolo II prega insieme ai rappresentanti delle grandi religioni

Questa "settimana" che la Chiesa celebra dal 18 al 25 Gennaio è da vivere con senso di responsabilità nell'ottica che il dono dell'unità nella Chiesa non è opera degli uomini, ma dono di Dio. Questo ci deve impegnare a chiederlo nella preghiera affinchè l'unità sia visibile in questa Chiesa come Cristo Gesù l'ha voluta, "perchè tutti siano una cosa sola. Come Tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perchè il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17,21).
Quante minacce, tensioni e contrapposizioni nella storia della Chiesa! I grandi concili dell'antichità, in tante occasioni, hanno suscitato nuove divisioni invece di affermare e confermare l'unità. Le separazioni purtroppo continuano anche nel nostro tempo.
Pensiamo alla divisione dell'oriente e dell'occidente (praticamente tutti i cristiani mediorientali appartengono alla Chiesa ortodossa). La Riforma avviata da Martin Lutero. Le Chiese luterane nazionali dei paesi scandinavi. Giovanni Calvino a Ginevra e Zwingli a Zurigo. La separazione della Chiesa britannica da Roma dopo che il Papa negò a Enrico VIII il divorzio. Non possiamo negare, tuttavia, che insieme a tante fratture nella storia della cristianità, ci sono stati continui tentativi di ricomporre l'unità. Ma sono rimasti tentativi e nello scorso secolo XIX si è aggravata la situazione con la nascita di chiese e sette indipendenti: i testimoni di Geova, i mormoni, gli avventisti ecc.. Sono sorte anche nuove Chiese autocefale e autonome nei Balcani. Anche l'ortodossia si è divisa e le chiese luterane hanno visto nascere le Chiese provinciali unite.
Non è difficile capire come il dialogo sia divenuto assai più complicato, ma il movimento ecumenico, da principio iniziativa di protestanti, organizzò nel 1910 una conferenza mondiale a Edimburgo, senza che fossero invitati nè gli ortodossi nè i cattolici. Qui ha inizio il vero movimento ecumenico che continuerà con conferenze ed incontri, non sempre condivisi dalla chiesa cattolica nè da quella ortodossa. Con il Concilio Vaticano II, la nostra Chiesa entra a pieno titolo a far parte del movimento ecumenico. E noi siamo chiamati a testimoniare con l'accoglienza e il rispetto per le diversità, che crediamo in "un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti" (Ef 4,4ss.)
don Angelo

Nessun commento:

Posta un commento